Dopo anni di ricerche una nuova speranza si accende contro la lotta all’AIDS.
La Dott.ssa Paula Cannon, ricercatrice dell’Università di California, ha sperimentato su topi da laboratorio una nuova tecnica di contrasto al virus dell’AIDS (Hiv).
Secondo quanto scoperto, alcuni individui portatori di una mutazione genetica che impedisce la comparsa della molecola CCR5, si sono dimostrati resistenti all’HIV.
Questo perché il virus, nell’aggredire la cellula, si attacca ad una proteina specifica presente su di essa, la molecola CCR5.
Il team di ricercatori ha creato delle cellule staminali prive della proteina CCR5 introducendole nelle cavie, i topi appunto, sostituendo quindi il sistema immunitario di un ratto con quello umano.
Successivamente hanno infettato le cavie con il virus con il sorprendente risultato che dopo 2-3 settimante quest’ultime sono ritornate nuovamente immunocompetenti, ovvero capaci di combattere a differenza delle “colleghe” a cui non erano state introdotte cellule staminali modificate.
Si sta già lavorando su un nuovo obiettivo: trasferire nell’uomo la tecnica usata sui topi.
C’è poi un’altra novità riguardo l’HIV: è stato recentemente scoperto che nella banana è presente un potente principio attivo anti-aids che è efficace quanto il T-20 e il Maraviroc, due farmaci antiretrovirali oggi in uso clinico.
David Marvovitz, dell’University of Michigan Medical School, ha infatti appurato che la lectina della banana si attacca alla glicoproteina G20 del virus Hiv impedendogli di infettare le cellule.
Con la velocità in cui avvengono le nuove infezioni (per ogni persona che inizia la terapia vi sono 2,5 nuove infezioni) questo potrebbe essere un ottimo principio attivo: infatti attaccandosi in molti punti della superficie cellulare, riesce a bloccarne l’ingresso del virus.
Con queste premesse, forse, si può iniziare a fare come Jovanotti: PENSARE POSITIVO!
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