martedì 6 luglio 2010

I centri commerciali

Non so voi ma io con i centri commerciali ho un brutto rapporto da quando arrivo a quando vado via.
Anche se poi sono una specie di droga, c’è qualcosa che ti spinge ad andare tipo il vasetto di yougurt che ti sussurra come fosse Casper: “Vieni a prendermiiii ho il 50% di scooonto!” o i tubetti di maionese “Prendi 3 e paghi dueeee!” al che sei li che dici “vabbè, faccio solo un giretto!”.

E qui inizia il dramma. E si perché il “giretto” diventa “girone” e a volte infernale prima di tutto perché già a trovare parcheggio devi fare talmente tanta strada che stavi a casa a correre sul tapis-roulant facevi prima! Una volta trovato il parcheggio, e nel mentre lo yougurt e la maionese sono scaduti e non parlano più, entri in quella porta gigantesca che si apre tre metri prima che ti veda la fotocellula.

Fai tre passi ed eccolo li, ti aspetta con fare sospetto e tu pensi “Oddio ti prego sono di fretta non mi fermare, ecco bravo non mi hai visto, ok ora vado avanti, faccio finta di niente e…” - “Buongiorno Signora, le piace leggere?” – “Veramente…..” - “Approfitti della nostra offerta, le regaliamo tre libri” – “No guardi, lasci stare non leggo.” – “Signora, e perché non legge?” - (Oddio che ho detto!”) – “Ehm veramente non ho il tempo di leggere, sa con i bambini il lavoro e mio marito…”
Quasi rassegnato sferra l’ultimo colpo “Signora lei lavora troppo, ma veramente non ha tempo di leggere un buon libro?” e qui da brava ed elegante signora “ Facciamo così lei lo legge e poi mi racconta il riassunto ok?Arrivederci!”.

Siamo arrivati alle scale mobili o i nastri che scorrono come a casa dei Jetsons dove, puntualmente, c’è qualcuno in mezzo o qualche bambino che invece di salire vuole scendere, peccato che lo faccia al contrario per far vedere alla mamma quanto è bravo a rotolare giù!

Arrivati in cima, tiriamo un bel sospiro e iniziamo il nostro GIRETTO ma guardando meglio ci accorgiamo che i prodotti sul volantino, ma che strano, non ci sono più. Finiti. La commessa gentilmente ti fa notare che era “fino ad esaurimento scorte signora!”. “Qui l’esaurimento lo prendo io! Vabbè già che ci sono vado a fare la spesa che ho il frigo vuoto…”.

Eccola là, un’altra tutta sorridente ma sai già che prima o poi dovrai mandarla a quel paese e infatti:

“Buongiorno signora, vuole assaggiare i nostri fantastici dessert?Ci sono al limone, alla fragola, all’albicocca, al pompelmo, al….” – “No guardi, soffro di mal di stomaco li mangerei volentieri ma non posso” – “Non si preoccupi signora, i nostri prodotti sono altamente digeribili, sono studiati apposta per lei!” – e qui scatta la risatina isterica “Ma pensa, proprio per me eh?però io soffro anche di male ai denti, di colite e di diarrea e NON POSSO PROPRIO mangiarlo!” replichi.

Soltanto che invece di pensare “mazza quanto è sfigata questa, ce le ha tutte lei!” pensa “Aspetta che mo’ la impacchetto per bene…” – “Signora, visto che lei non può approfittare di questa SQUISITEZZA, la faccia provare a suo marito e i suoi ospiti, vedrà farà un figurone!”.

“Va bene, ma me ne dia soltanto una scatola per provare (così non rompi le scatole!)” – “Grazie signora, arrivederci!”

Finalmente è finito l’inferno e vedendo com’è l’andazzo decidi di tornare a casa e fare la spesa nel negozio sotto casa.
Ti dirigi alle casse con il tuo “squisitissimo dessert” e davanti a te una signora con il carrello pieno zeppo che pensi “Lei c’è riuscita a fare la spesa, sarà cosi gentile di farmi passare dato che ho solo un pezzo?” risposta: NO.

Ti guarda con aria di sfida prendendoti per una pezzente che vive di gelato a basso contenuto di colesterolo, e poi non ancora soddisfatta ti piazza davanti il mattoncino per dividere la SUA spesa dalla tua. “Già, perché non sia mai che la commessa si sbaglia e mi paghi il gelato!”

Dopo che hai aspettato mezz’ora in coda puoi pagare e dirigerti verso quella misteriosa metà che è....l’uscita!

Si perché ora la fotocellula quando ti vede che arrivi a mani vuote fa finta di non vederti e non ti apre la porta sperando che cambi idea e torni indietro, quando poi vede che cerchi di sfondare la porta con il carrello decide di aprirsi.

Conclusione: hai fatto un giretto di due ore riuscendo a comprare un dessert che magari mangerà il cane!

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