giovedì 27 gennaio 2011

Consigli per genitori....

Ho trovato girovagando nel web questa bellissima lettera che contiene molti buoni consigli per genitori che a volte si trovano spauriti di fronte alla grande responsabilità di essere tali.


Non sono ancora genitore e non mi permetto di giudicare ma questa lettera mi è sembrata molto bella e vi consiglio di leggerla e perchè no? magari prendere qualche spunto.


Buona lettura!

"Caro amico,
voglio darti un paio di consigli:
non parlargli mai con la vocina da bambini piccipocci
parlagli sempre di cose normali, come se fosse grande. se non capisce, ti chiederà di spiegare.
preparati a un paio d’anni con i pannolini che puzzano di jogurt (sì, jogurt. poi capirai.)
non coprirlo sempre con maglioni magliette copertine. coprilo esattamente come vorresti essere vestito tu.
quando saprà scegliere e chiedere, lascia che si metta addosso i
vestiti che si metterà (o che ti chiederà) e lascia che si scopra (o
che chieda di scoprirlo) quando avrà caldo.
se riuscite, evitate il latte artificiale. la tetta è sana è bella è
giusta e da grande preferirà le tette e snobberà i surrogati del
biberon.
non avere paura della tv, ma guai a te (e a lui) se la tv è il
sostituto tuo o della mamma. la tv è simpatica, apre la mente, ma va
solo nei tempi morti.
sii sempre sincero, sempre sempre, anche quando vorresti digli una
bugia pietosa. se dici “perché adesso papà non può” capisce
perfettamente dagli occhi che puoi ma non vuoi. digli piuttosto “ora
non ne ho voglia, sono stanco, ho voglia di stare da solo”.
non chiamarti in terza persona “dai un bacio a papà” ma chiamati in prima persona “dammi un bacio”.
non caricare su lui le tue aspettative e i tuoi desideri. lascia che
sia una persona con le sue legittime aspettative e i suoi desideri.
se serve, lo scappellotto si può dare. ma ricordati che i baci devono essere mille volte più numerosi degli scappellotti.
quando non sai che cosa fare, ricordati che cosa pensavi di tuo padre
quano eri piccolo. ricordati di quando eri piccolo, e capirai molte
cose.
non sei un suo amico: sei suo padre.
e soprattutto ricorda che la vita è una strada che lo allontana da te. lui non è la tua continuazione: lui è semplicemente lui.
lui comincia ad allontanarsi al momento in cui nasce, ed è una continua
esperienza su come abbandonarvi. a un certo punto lo farà: è giusto
così.
limitati ad aiutarlo in questa strada che te lo porta via.
per luca, tu sarai un dio sceso in terra finché avrà 10-13 anni.
poi comincerai a essere per lui un vecchio.
poi un vecchio scemo.
poi “i miei non capiscono una minchia” (tra i 14 e i 17 anni, in genere).
poi quando sarà indipendente comincerà il riavvicinamento.
è giusto, è naturale.
anche se quando ti ci trovi da padre, fa incazzare.
ricordati, tra una decina d’anni, a preparati e a prepararlo.
mi sono posto nei panni di figlio, di quello che provavo, e allora anni fa ho cominciato a spiegare loro quel meccanismo.
dovrai dirglielo. “vedrai che tra un po’ per te sarò una colossale testa di cazzo”.
lo ripeto ogni tanto ai ragazzi.
mi dicevano “ma no, figurati, tu sei il superpapone”.
oggi quando dico ai ragazzi: “ricordate? ebbene, siete già entrati
nell’età in cui i genitori vi sembrano degli emeriti incapaci?”
loro sorridono e in coro mi dicono: “sì”"

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