giovedì 8 luglio 2010

A Gerusalemme nasce la corrente elettrica a patate bollite!


Non vi sto prendendo in giro, i ricercatori di Gerusalemme, Haim Rabinowitch e l’assistente Alex Goldberg della Hebrew University, in collaborazione con Boris Rubinsky dell'Università della California (Berkeley), hanno creato una batteria da una patata bollita cercando di sostituire le vecchie pile da 1,5 Volt ma con un costo di 50 “Volte” in meno!

Questa batteria usa l’elettrolisi della patata accoppiata a elettrodi di zinco e rame. L’elettrolisi, per chi non lo sapesse, è un processo che trasforma energia elettrica in energia chimica. Nella normale pila questo processo si inverte infatti con essa si sfrutta una reazione chimica per produrre energia elettrica.

La bollitura invece, permette di aumentare di 10 volte l’efficienza della pila facendola durare parecchi giorni, anche settimane. Questo perché si riduce la resistenza interna del tubero.

Inoltre la patata essendo un vegetale famoso in tutto il mondo e trovandosi in 130 paesi del globo, neanche tutti appartenenti all’OCSE, può favorire progetti molto ambiziosi per la creazione di energia elettrica a basso costo nei paesi in via di sviluppo.

La “batteria a patate” genera un’energia da 5 a 50 volte più economica rispetto alle batterie attualmente in uso, una torcia alimentata da questa batteria è almeno sei volte più economica delle lampade a cherosene usate spesso nei paesi in via di sviluppo.

C’è però da tenere conto l’energia utilizzata per la bollitura del vegetale che in un paese povero potrebbe essere un costo maggiore delle risorse già impiegate.

La mia domanda è: la Patata vale la candela?

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